domenica 9 novembre 2014

Atlante di nuvole - Cloud Atlas

Premessa
Cosa hanno in comune 6 personaggi vissuti in epoche diverse a cavallo di eventi storici chiave? Semplicemente una voglia a forma di cometa e ce in qualche modo, ognuno di loro è legato all'altro tramite un diario lasciato precedentemente dall'esploratore Ewing, un compositore il quale ex compagno e amante in futuro conoscerà colei che porterà quella voglia,lo stesso comporrà una musica che nel lontano futuro sarà legata alla portatrice e la stessa vedrà le vicende di Timonthy Cavedish, vissuto un secolo prima. Tutto ciò è correlata dalla storia di Zachry, che narra tali vicende e alla Vera Verità. Tratto dall'omonimo romanzo di David Mitchell, diretto dai fratelli Wachozky (Trilogia Matrix) e Tom Twynker (Profumo - storia di un assassino). Buona lettura!

Trama
Il film inizia con un monologo di un uomo anziano, con il volto segnato dal tempo (Tom Hanks) in un primo momento sconnesso per poi passare, dopo i primi minuti alla presentazione degli altri 5 protagonisti del film, con le relative vicende che in qualche modo hanno segnato il loro percorso. Non a caso i protagonisti ruoteranno tra loro (vedremo Tom Hanks che sarà il medico che curerà Ewing e allo stesso tempo il portiere dell'Albergo dove soggiornerà Forbisher e così via) seppur l'unico che rimarrà realmente malvagio sarà l'attore Hugo Weaving che,in qualche modo, i suoi personaggi rappresentano il muro, l'ostacolo che ogni protagonista dovrà superare per proseguire sul loro percorso che darà una svolta all'umanità. Per cui andremo per ordine cronologico per i vari episodi:

Il viaggio nel pacifico di Adam Ewing
Un giovane avvocato di San Francisco viaggia fino alle isole del pacifico per concludere un affare per conto del proprio suocero, Haskell Moore, con il reverendo Horrox. Durante la sua permanenza alle isole Chatmen contrarrà un virus (il virus polinesiano) e chiederà al dottore Goose di curarlo e di assisterlo. Durante il viaggio di ritorno le sue condizioni arriveranno ad un punto critico da non rendersi conto di ciò che gli accade intorno a lui. Sarà Autua, uno giovane schiavo imbarcato clandestinamente e a cui ha assistito la fustigazione qualche giorno prima, a salvargli la vita, ricambiando così il medesimo favore di Ewing. Indubbiamente un bell'episodio, avventuroso e non noioso, nonostante sia ambientato per la gran parte del tempo su una nave. Il diario che egli scriverà sarà da collegamento con il giovane Forbisher.

Lettere da Zedelghem
Zedelghem è una piccola cittadina vicino ad Edinburgo dove si è rifugiato Forbisher, musicista di professione, trovando lavoro come copista presso l'anziano Ayrys. Durante la sua permanenza da Ayrys, Forbisher troverà l'ispirazione per quello che sarà il suo capolavoro (e che da anche il titolo al film) il Sestetto l'Atlante delle nuvole. Ayrys, udendolo, se ne vorrà impossessare, giungendo fino a riccattare il giovane Forbisher. Durante una colluttazione, il vecchio compositore sarà ucciso e Forbisher si darà alla fuga fino a giungere ad un finale tragico dell'intera vicenda. L'episodio è di quelli drammatici, ma non annoiano e, anzi, la voce di sottofondo dei pensieri di Forbisher mentre scrive le lettere al suo amante, Sexsmith, sono di una compagnia unica. Saranno appunto tali lettere a collegarsi con le vicende di Luisa Rey.

Half-Lives - Il primo caso di Luisa Rey
Luisa Rey, a seguito di un'intervista, incontra nell'ascensore un anziano Sexsmith che, dopo essere bloccati entrambi nell'ascensore per ore, si fida di lei dandole importanti informazioni vitali che lo porteranno ad essere assassinato. Le vicende ruoteranno intorno ad un fascicolo di sicurezza di una centrale nucleare cui copie sono state distrutte per non far scoprire gli intrecci di Hooks a beneficio delle compagnie petrolifere. In questo episodio vedremo molta azione e sparatorie (stile film anni '80). Il collage che lo lega con i precedenti sono il Sestetto composto da Forbisher e le sue lettere inviate a Sexsmith.

La tremenda Ordalia di Timothy Cavedish



Timothy Cavedish è un anziano editore inglese il quale, dopo una festa in cui uno degli autori di cui ha pubblicato un libro, getta un critico letterario dalla balconata, facendo salire le vendite del suo libro. Ovviamente non sono tutte rose e fiori e dopo un po' di tempo i fratelli dell'autore (criminali anche loro) chiedono la parte del fratello (che intanto sconta la sua condanna in prigione) e sarà costretto a chiedere un aiuto economico al fratello. Questi, epr vendicarsi di un torto fattogli anni addietro dal fratello lo farà recludere in un ospizio dove, insieme a altri gagliardi vecchietti e dopo mirabolanti peripezie fuggiranno, facendo vivere a Cavedish una sua seconda e rinata vita. In seguito pubblicherà un libro con tale avventura e da cui sarà tratto un film. Indubbiamente è l'episodio che mi ha fatto ridere di più. Sarà perché è appunto un episodio comico, perché vi era molto humor britannico o per le espressioni buffe di Cavedish (Jim Broadbent)

La preghiera di Sonmi 451
Un salto nel futuro di quasi 120 anni. L'ambientazione è in corea, uno dei tanti fast food gestiti da Papa Song e in cui lavora la clone Sonmi 451. Tali cloni hanno subito un lavaggio di cervello completo e vivono come delle macchine in questa catena di montaggio, prive di ogni sentimento, di ogni sensazione, in un ciclo vitale dominato da una società piramidale. In seguito alla terminazione di uno di questi cloni, essendosi ribellata ad un cliente e alle sue maniere, Sonmi sarà salvata da un giovane ribelle che le mostrerà la verità e il mondo in cui loro vivono, facendola divenire il simbolo di una resistenza e in seguito la divina Sonmi. Indubbiamente tale episodio fa da premessa a quello che è il successivo. Dal finale drammatico e misto con alcune scene di azione, indubbiamente è stato ben recitato e girato.

Sloosha Croosing e tutto il resto
Giungiamo infine al sesto episodio, dove vede protagonista un giovane Zachry. Egli vedrà morire il nipote e il cognate, restando inerme ad osservare pauroso, da una tribù nemica. L'episodio è incentrato sulla fede di Zachry, la quale venera una Sonmi 451 ma a modo suo e sul fatto che egli si ritroverà a dover fronteggiare la venuta di un popolo tecnologicamente più avanzato del suo. In pratica a seguito delle guerre e della rivolta che si è scatenata al finire del quinto episodio porterà ad un successivo evolversi degli eventi. Zachry dovrà fronteggiare così i fantasmi del suo passato e fronteggiare le sue paure epr poter salvare ciò che rimane della sua famiglia e della popolazione terrestre.

Conclusioni
A seguito del concludersi di ogni evento in modo concatenale così come quelle delle scene d'azione rende questo film unico e molto veloce da seguire. Da tener presente che al storia ha un punto d'inizio (il monologo iniziale) e un punto finale (il finale del film) mentre le storie che ivi sono narrate sono consequenziali o riprese dai vari protagonisti di ogni micro trama, si attraverso la voglia a forma di cometa, che il richiamo di alcuni di essi che attraverso diari, libri o altro. Un altro punto a favore che conquista è che non stanca nonostante la durata. Buona visione e alla prossima!

lunedì 5 maggio 2014

Ragnarok - Il crepuscolo degli dei

Premessa
Come La  maggior parte delle religioni esse hanno una storia d'inizio e una di termine. O almeno questo prevede la religione cattolica con L'apocalisse di Giovanni e prima di essa il mito norreno denominato Ragnarok. il messaggio di fondo di questa chiusura di religiosa o mitologica è per "umanizzare" in qualche modo quelle possenti divinità, immortali e potenti ma inermi di fronte al loro destino. La mitologia norrena - che prima di divenire un mito ovvero racconti, storie per i posteri era una religione politeista al pari di quella greca, romana o cristiana - ha un punto d'inizio (la nascita del mondo e delle divinità degli Asi attraverso la figura del gigante primordiale Ymirsuld) e un termine ( denominato appunto Ragnarok ovvero la battaglia epica che vede contrapporsi ogni singola divinità degli Asi con la propria nemesi). Esistono avrie versioni del ragnarok, raccontate in diversi modi ma ognuna ha dei punti comuni. Questo perché in principio era una tradizione orale e, inoltre, si basa molto sull'interpretazione e quindi traduzione di antichi testi (come l'Edda ad esempio). Buona lettura e alla prossima.


Il crepuscolo degli Dei.
La fine delle divinità sarà annunciata da un lungo e interminabile inverno in cui il freddo e i venti pungenti lambiranno le carni degli umini. Tre inverni si susseguiranno senza estati e tre inverni successivi dove si combatteranno guerre e battaglie tra gli uomini. Le stelle non brilleranno più il cielo e i due lupi, Skoll e Hati, divoreranno il sole e la luna e sarà la rovina per l'uomo. La terrà tremerà facendo crollare i monti e spazzando via gli alberi. . E i figli di Loki si libereranno, Fenrir spezzzerà el sue catene e aprirà le sue fauci toccando il cielo e la terra, il serpente Midgard uscirà dagli oceani, innodando di acqua e di veleno le coste, Naglafar, la nave composta da unghie di morti e la cui ciurma è composta dal male assoluto, salperà per giungere alla battaglia con gli dei. Il gigante Hymnr la guiderà e Garmr il cane infernale abbaierà dinanzi a Gnipahellir. Discenderanno i Giganti del fuoco guidati da Surtr (I figli di Muspell) e cavlcacheranno sul Bifrost e tutte le forze del male si racoglieranno sulla piana di Vigridr, dove avverrà la battaglia definitiva. Vi saranno anhce Loki e i giganti del ghiaccio. E gli dei saranno destati da Gjallarhorn, il corno di Heimdall che forte soffierà in esso ergendosi nella piana. Odino chiederà il responso alal fonte di mimir, Yggdrassil, l'albero del mondo, si scuoterà fin dalle fondamenta e nulla sarà privo di terrore senza cielo ne terra. Gli Einherjar nel valhalla saranno destati e combateranno per le gli Dei. Odino cavalcherà per primo impugnando la lancia Gungnir e prenderà battaglia contro Fenrir,come dstino ha voluto. Sarà divorato in un sol morso ma Vidarr, il figlio, lo vendicherà spezzando el fauci del lupi e e conficcandogli una spada fino al cuore, uccidendolo. Thor combatterà contro il serpente di Midgard. Aspra e dura sarà la battaglia ma Thor avrà la meglio, uccidendo la serpe epr poi morire egli stesso dopo aver fatto 9 passi, a causa del veleno. E' il turno di freyr che combatterà contro Surtr e periranno entrambi. Garmr combatterà contro il valoroso Dio Tyr, un duello mortale per entrambi e medesimo discorso vale per Heimdall e Loki, che sid aranno morte reciproca.La terra brucerà infine, e il mondo sarà dilaniato dalle fiamme. Pochi dimore si salveranno tra cui Gimlé nel cielo, mentre lontano, nelle terre di Nastrond vi è una dimora grande, le cui porte rivolte a nord sono compste da teste intreciate di serpenti rivolte verso l'interno e che soffiano veleno, ove dimorano assassini e da gli spergiuri. Non appena il fuoco di Surtr si spegnerà sorgerà una nuova era. le terre riaffioriranno dalle acque e troneranno ad essere verdi e splendide ove cresceranno messi non seminate, gli Asi che sono sopravvissuti alla gloriosa battaglia si raduneranno laddove un tempo sorgeva Asgardr e troveranno le tavole d'oro che un tempo erano appartenuti agli Asi. i figli di thor e di odino siederanno al tavolo e narreranno gli eventi passati ricordando Fenrir e Midgard la serpe mentre Baldr e Holdr troneranno da Hel. E avrà inizio una nuova generazione di umani, Due umani, durante la purificazione del fuoco, hanno trovato rifugio nel bosco di Hoddmimir, di nome Lif e Lifprasir e daranno vita ad una stirpe che ripopolerà il mondo. Infine Vi sarà in cielo nuovamente il Sole, figlia generata da Sol prima della sua scomparsa.



Bibliografia
I Miti Nordici, G. C. Isnardi (Longanesi Editore)
Miti del Nord, D. Guasco (Demetra Editore)

lunedì 14 aprile 2014

3, 2, 1 - Frank Castle, dove sei?


Premessa
E sono qui a narrare delle meravigliose avventure sul grande schermo di Frank Castle nella sua triade di film che ha ricoperto in questi ultimi 30 anni. Ricordiamo che sono tre film che seppur trattano la stessa storia e stesso protagonista sono indipendenti l'uno dall'altro. Diverse produzioni, diversi registi, diversi attori ma unico personaggio con sfumature diverse. Buona lettura.

Il vendicatore - 1989
Il primo ad osare a vestire i panni del Punitore fu Dolph Lundgren che da biondo passo a divenire bruno (o meglio moro). Indubbiamente non è stata la più fedele trasposizione cinematografica di tale fumetto e forse regista e produttori hanno puntato troppo sulla presenza fisica dell'attore, fresco fresco da un Rocky IV e Masters of the Universe (ovvero He-Man). Le atmosfere e le scene erano tipiche dei film degli anni 80, per cui va visto e letto in questa chiave qui. Così come l'abbigliamento non era quello completamente fedele al Punisher o la story -line sulla morte dei suoi familiari. C'è da dire, in ogni caso, che Dolph, come in ogni suo film, ce la mette tutta ad impersonare e caratterizzare al meglio il suo personaggio. Qui, infatti, ha della venature comiche e non abbandona totalmente quella brutalità propria del Punisher, trasformandola non in freddezza del personaggio ma bensì nell'essere una persona...bastarda. Per cui, può essere visto per chi ama questo genere di film ma lo sconsiglio vivamente per chi si aspetta una fedeltà al fumetto. Da notare che in Italia il film è stato tradotto come "Il vendicatore" e, nel film di Alexander, si possono vedere delle analogie o similotudini nella presentazione del eprsonaggio nei primi minuti (entrambi sterminano una famiglia mafiosa dopo che il loro boss è stato ritenuto innocente al processo). Indubbiamente la scena che si salva su tutte è la seguente (anche se quella sulla battuta di batman....).



The Punisher - 2004
Ventesimo secolo. La Marvel decide di svecchiare alcuni suoi pilastri e tra questi capita anche Frank Castle. Il film, infatti si ispira alla saga Bentornato, Frank di Ennis/Dillon. La storia si basa non più su quella di un reduce della guerra del Vietnam ma bensì su un ex agente infiltrato nella mafia e nel traffico d'armi. Riparte da zero dopo la morte dei familiari ( e non parlo solo di moglie e figlio ma anche di padre, madre, fratello, zii e si... tutta la famiglia) e armato di principi di due pistole del defunto padre. Come ho detto precedentemente è liberamente ispirata alla saga di Ennis/Dillon, rivisitandolo completamente, tra cui la morte dei familiari, il boss che ha ordinato l'esecuzione e sketch comici sono presenti sulla pellicola (fra i tanti lo scontro tra Frank Castle e Il Russo, interpretato da Kevin Nash). Le scene d'azione non mancano seppur sono rapide e mancano di quella brutalità e freddezza propria che ha Frank Castle. Forse quella che mi ha divertito di più (ed è indubbiamente quello che deve essere visto anche in chiave un po' più comica). La scena clou? Non la descrivono ma bensì la mostro. Indubbiamente Thomas Jane ha saputo dare una buona impronta a questo personaggio.



The Punisher - The War Zone (2008)
Passano 4 anni dall'ultima trasposizione de The Punisher e stavolta la palla passa ad una regista tedesca di nome Lex Alexander. Non è a mio parere il migliore, ma nemmeno il peggiore e troviamo Ray Stevenson ad interpretare Frank Castle, che si era da poco svestito dei panni di Tito Pullo nella serie Roma. L'aspetto, il vestiario e le armi sono molto più fedeli rispetto ai precedenti mentre le scene di azioni lasciano spazio alla violenza e alla brutalità propria del freddo Punitore. La storia torna nuovamente al primo Punisher (quello originale) sia a livello di nemici che di morte dei familiari. Rispetto al precedente reboot viene dato minor spazio alle scene comiche e ai dialoghi del Punisher ma è, rispetto ai precedenti più fedele alla sua figura nata sul fumetto. Sarebbe bastato Puzzle come vero antagonista dato che le scene di Jimmy il Pazzo sono quelle che ho capito di meno. Ho notato che alcune scene (tra cui la prima) fanno dei richiami al Punisher di GoldBlatt del 1989.

L'immagine seguente può descrivere totalmente il film e anche sul perché è stato scelto un attore come Ray Stevenson.



Conclusioni
In nessuno dei tre film è presente il furgone del Punisher. Una nota dolente. Il Punisher di Lundgren abbandona la maglietta con il teschio, per far spazio ad un giubbotto di pelle e a un taglio di capelli che è totalmente lontano da quello di Frank Castle nei fumetti. Thomas Jane riesce a caratterizzarlo molto bene, rendendolo umano e allo stesso tempo privo di cuore. Seppur privo del suo furgone, la maglietta con tanto di teschio c'è e questo già rende l'idea di quanto il film voglia essere fedele al fumetto. Ray Stevenson, invece, riesce a caratterizzarlo in quel modo freddo e brutale che i fan del Punisher conoscono perfettamente, facendo intendere che, nonostante la sua corazza d'acciaio e i molteplici strati di giubbotto antiproiettili che indossa nel suo petto batte ancora un cuore. Indubbiamente il più taciturno dei tre e fa parlare più le sue armi e le sue pistole. Per cui, se volete un Punisher fedele vi consiglio di vedervi quello del 2004 e 2008. Ricordatevi che sono 3 film a se stanti, ovvero non c'è bisogno di vederli sequenzialmente.

mercoledì 19 marzo 2014

The Vikings - Le gesta di Ragnar Ladbrok


Premessa
Cosa succede quando un'emittente televisiva come History channel decide di produrre e trasmettere una serie televisiva sui Vichinghi? Semplicemente fanno una trasposizione televisiva il più possibile fedele alla Storia del eporsonaggio/i trattato/i e al periodo storico in cui è inquadrata. La serie è stata confermata per una seconda stagione e spero che colma i buchi di trama - volutamente - lasciati vuoti al termine della prima. In Italia i diritti sono stati acquisiti da Rai 4 e verrà trasmessa a partire la prima puntata della prima stagione. La serie non tratta solo le tradizioni e i costumi di quelli che erano la cultura vichinga più fedelmente possibile ma tratta anche un periodo storico poco trattato o trattato molto male in Italia per quanto riguarda la sfera territoriale nordica (l'area scandinava, germanica e anglossassone)

La trama e i personaggi
C'è poco da dire sulla trama (micro trama dei singoli episodi e macrotrama dell'intera serie). Essa si basa sulla storia di Ragnar Lodbrok e della sua famiglia (personaggio storico realmente esistito) e della figura dello Jarl Haraldson (realmente esistito e interpretato qui da un famoso Gabriel Byrne) e sulla voglia del primo nel voler esplorare nuovi territori (in realtà razziare nuove città dato che le altre oramai offrivano ben poco) fino a spingersi sulle terre inglesi. Il tutto contorto da battaglie interne, lotte al potere, storie d'amore e di famiglia. I singoli personaggi sono caratterizzati al meglio e in un modo unico. Un esempio è la figura di Floki (Gustaf Sgarsgard) che già dal nome si può notare egli richiami la figura di Loki, dio dell'inganno nella mitologia nordica, è il carpentiere che ha costruito la nave per Ragnar (Travis Fimmel) rendendola veloce più delle altre. Oppure la figura del fratello di Ragnar, Rollo legato dalla fedeltà fraterna ad egli ma che combatte interiormente per l'amore che prova per la stessa cognata, Lagherta (Kathryn Winnick). Un altro punto a favore per la serie è il mettere in relazione la figura del monaco Athelstan (George Blagden) con la cultura scandinava. L'introduzione di questo personaggio ha risaltato maggiormente The Vikings, in quanto lo spettatore che non conosce le leggende vichinghe può immedesimasi in tale figura (memorabile è stata la narrazione del Ragnarok).


Da notare che l'interprete di Ragnar, Travis Fimmel, è di nazionalità australiana ma di stazza non ha nulla da invidiare agli antichi vichinghi e ai suoi colleghi sul set di chiaro stampo nordico.

Il periodo storico e le differenza con il telefilm
Come ho detto precedentemente la serie si basa su una figura realmente esistita in un determinato periodo storico. Seppur in parte rivisto (per motivi di sceneggiatura, suppongo), Ragnar non è l'unica figura realmente esistita. Anche il figlio, Bjorn, lo jarl Haraldson (per chi non lo sapesse nella cultura nordica lo Jarl è l'equivalente di conte ed è la carica più alta e rappresentativa all'interno del villaggio). Così come il suo antagonista storico, Aella, re di Northumbria (antica regione inglese prima dell'unificazione bretone). Per cui siamo a cavallo tra il 700 e l'800 d.C. e la zona d'interesse è quella svedese. Durante i periodi "caldi" i guerrieri vichinghi chiedevano al proprio jarl di partire per il mare, in modo tale da commercializzare o da conquistare nuove terre o da razziare e quindi portare tesori alle proprie famiglie o in dono allo Jarl stesso (in modo tale da acquisire favore). L'unico problema era che i viaggi dei vichinghi, prima di Ragnar e Haraldson, si svolgevano verso oriente ed era molto raro che si muovevano verso mari ad occidente, sia per la pericolosità del viaggio, in quanto era mare aperto, sia per la tempistica del viaggio stesso. Storicamente fu la figura dello Jarl Haraldson ad osare tali viaggi a ovest, razziando dapprima le coste inglesi per poi spingersi oltre, scoprendo territori come l'Irlanda, la Groenlandia e fondando delle colonie anche sulle coste Americane, al contrario nel film, il primo viaggio verso l'Inghilterra fu fatto da Ragnar che sfidò la figura del proprio Jarl. Premettiamo che Ragnar storicamente era anche una figura importante (un re danese) mentre, sempre nel telefilm egli è un guerriero che ha una fattoria.

Conclusioni
La serie non stanca e la maggior parte degli attori sono di natura scandinava e alcuni hanno volti noti. La trasposizione dei vestiti, dei combattimenti e delle location è molto fedele rispetto ad altre trasposizioni (cinematografiche e televisive) che ci sono state in passato sulla cultura Vichinga. Non sto parlando di Thor della Marvel, esso è un discorso completamente a parte dato che si basa su di un fumetto che si è ispirato ai miti nordici. Per cui siamo in attesa della seconda stagione e vi lascio con un'immagine preview.


venerdì 24 gennaio 2014

Miti celtici - Il Calderone di Branwen

Premessa
Quanti di voi sanno che la leggenda del Sacro Calice, (Santo Graal) oltre a derivare dall'iconografia biblica del nuovo testamento ha anche delle radici celtiche? Non mi dilungherò sull'iconografia cristiana, dato che tali nozioni sono state trite e ritrite da sceneggiatori, registi e scrittori di ogni epoca. Ma daremo uno sguardo d'insieme sul Mabinogion, ovvero una raccolta di antichi racconti celtici gallesi. In realtà avevo già accennato qualcosa su tale raccolta in un vecchio articolo, ma non ho mai approfondito. Il Mabinogion è composto da 4 racconti (o rami) principali e contiene anche cinque racconti o leggende dell'antico Galles. A quanto risalgono tali storie, leggende, miti non lo sanno nemmeno i storici ( i primi scritti risalgono a metà del XIV secolo) ma le storie e i personaggi fanno parte di antiche leggende celtiche e gallesi.

Detto ciò passiamo al fatidico calderone. Esso, come ho detto, era in grado di ridare la vita ai corpi dei defunti che venivano posi al suo interno, a patto che non avessero ancora la testa e donava inoltre, benessere a coloro che vi accostarono.

Il Racconto
La storia inizia in Brittania, alla coorte di Bran il Benedetto. Vi era in corso il matrimonio di Branwen con il re d'Irlanda quando il fratello di Bran mutilò i cavalli di Matholwch. Bran, che più di tutto voleva riportare la pace con i due popoli donò il proprio calderone, donatogli dal gigante Gyfnewid, al re irlandese. L'offesa fu cancellata e tornò a regnare la pace. Dopo qualche tempo Branwen partorì un figlio di nome Gwern ma la regina britannica non era ben vista dal popolo irlandese. Fu così che il marito la ripudiò sia come moglie che come regina e la fece divenire una delle sua serva nel castello delle terre di Eriu. Qrando Bran venne a sapere di ciò radunò un esercito e marciò verso l'Irlanda. L'esercito di Matholwch fu sconfitto e cedette alle proposte di Bran. ovvero di porre sul trono irlandese il figlio avuto da Branwen, Gwern. Evnissien, durante i festeggiamenti della vittoria, forse in preda all'ebbrezza o forse in preda al delirio totale uccise Gwern, buttandolo nel fuoco scatenando una nuova guerra tra i due popoli. Stavolta il popolo deglii Eriu ebbe la meglio in quanto Mathowlch riponeva i corpi dei caduti nel calderone facendoli riportare in vita. Fu così che Evinissien decise di sacrificarsi portandosi all'interno del calderone, lo spezzò. Ma la battaglia era persa. Bran fu avvelenato e chiese ai suoi guerrieri di mozzzargli la testa e di condurlalontano. Attraversarono il mare fino a giungere all'isola del Gwalles dove i guerrieri di Bran dimenticarono ogni cosa, mentre la testa del re raccontava le storie delle battaglie e delle guerre. Un giorno, uno di questi guerrieri varcò una porta e l'incantesimo ebbe fine, essi ricordarono chi erano. Tornarono alla loro terra e posero la testa di Bran nella montagna Bianca, con il viso rivolto verso la Francia.


lunedì 23 settembre 2013

Hemlock Groove

Premessa
Una delle poche cose che mi ha catturato di questa serie televisiva è il suo essere fuori dall'ordinario comune. Forse perché prodotta da Eli Roth (regista, sceneggiatore e produttore del film Hostel del 2005), forse perché all'interno, tra attori giovani e sconosciuti, sono presenti attori più famosi del panorama dei serial di questi anni, che rendono questo mini seriale televisivo di 13 episodi dai tratti prevalentemente horror donandogli quelle venature drammatiche e tragiche che caratterizzano una cittadina immaginaria e avvolta nel più totale mistero di una famiglia. Tratto da un romanzo di Brian McGreevy.

La trama
La trama principale non ricalca quella classica tra dualismo di Lupi Mannari e Vampiri. Così come il "Drago" non è concepito nel concetto moderno in cui noi lo conosciamo. La prima cosa che mi ha colpito in questo serial è l'uso della parola upyr, conosciuta, forse, nel mondo occidentale seppur è di origine Russa. L'upyr non è altri che una creatura che si ciba della sua stessa madre (o famiglia) una volta divenuto adulto. Conosciuto sia come vampiro che come drago, è indubbiamente uno dei protagonisti/antagonisti di questo telefilm. Un'altra creatura appartenente al folklore europeo (e anche americano tramite leggende indiane e caraibiche) e che è presente nel nostro telefilm è il lupo mannaro (o licantropo). Egli fa la sua comparsa fin dall'inizio ed è uno dei protagonisti della vicenda oltre a ricoprire il ruolo di antagonista nella trama principale. Il primo episodio inizia con la morte di alcune ragazze della cittadina, sbranate violentemente da una bestia feroce e affamata e poco dopo la comparsa nella piccola città della famiglia Rumancek (Peter e la madre). Da qui si diramano delle sottotrama della storia. Dai segreti dei due fratelli Godfrey, in particolare quelli di Olivia, legati al suo passato misterioso, nonché moglie di J.R Godfrey e amante di Norman Godfrey, al legame che intercorre tra Shelley e suo fratello Roman. Al dualismo/antagonismo tra Roman e Peter, riguardo la cugina di Roman, Letha, fino alla comparsa di un ordine misterioso e plurisecolare, quali l'Ordine dei Cavalieri del Drago. La maggior parte di queste sottotrame giungeranno all'ultimo episodio, concludendosi per poi aprire quella che sarà una futura trama per una probabile seconda stagione, mentre la trama principale, quella sugli omicidi, si concluderà poco prima dell'ultimo episodio.

Il cast e la regia
Molti episodi sono stati diretti dallo stesso Eli Roth e la mano sul macabro e su molti dettagli si evince. Molte scene, forse, sono state appesantite e potevano anche evitate di montate, rendendo così alcuni episodi meno pesanti e più scorrevoli. Il cast, come ho detto sopra, presenta molti volti noti e ognuno che ha interpretato al meglio il proprio ruolo. Ricordiamo, tra i tanti, Kandyse McClure e Aaron Douglas, entrambi provenienti dall'esperienza di Battlestar Galactica (uno dei migliori reebot) e che hanno messo la loro esperienza in questo nuovo scenario. Un attore un po' meno incline ai serial, a decisamente dal volto più noto è Dougray Scott, che qui interpreta un psicologo, Norman Godfrey, alle prese dei suoi dissidi interni, nell'aver coscienza di aver tradito la moglie e di non sapersi imporre sulla cognata, nonché amante Famke Janssen, la Jean Grey del film X-Men, qui alle prese con un ruolo più enigmatico, misterioso e sanguinario. Infine è presente, come mentore di nuovi attori, Lili Taylor, nel ruolo di una saggia madre romena. A far da contorno a questi visi conosciuti vi sono visi più giovani, quali Landon Liboiron e Bill Skarsgard, che tengono testa ai loro colleghi più anziani.

Conclusioni
Il telefilm è di produzione della Netflix che, all'epoca, decise di farlo uscire in un unico giorno via web, sul suo sito (scelta al quanto discutibile a mio parere). ogni puntata dura dai 40 ai 60 minuti e il più delle volte alcune scene sono pesanti ed obsolete. In complesso, la scelta del cast, la problematica sul razzismo riguardo zingari in una comunità, le varie trame che si diramano, i dialoghi e il finale complessivo del serial, rendono piacevole questa prima stagione permettendomi così di dare un giudizio positivo. 

domenica 1 settembre 2013

Il dio Lugh e il Corvo - Una leggenda Celtica

Premessa
Il corvo, come il gatto nero, nella concezione moderna è legato a eventi nefasti e portatore di malasorte. Questo è dovuto, per lo più al colore delle sue piume. Nelle culture e nelle mitologie dei popoli, dalla Grecia alla Francia e alla Germania, passando per le lande Inglesi, un tempo popolate da popoli celtici e fino ad arrivare alle terre dei nativi americani, il corvo assume diversi significati tra cui quello profetico, legato al mondo dei morti, messaggero e legato ad alcune divinità. Nella mitologia orientale è legata molto al Sole. Nella cultura norrena, invece, vediamo che esso è il messaggero di Odino, ogni mattina il Dio Padre degli Dei manda i suoi due corvi Huginn e Murinn nel mondo degli uomini e al calar del sole questi fanno ritorno e raccontano alla divinità tutto ciò che hanno visto. Lo si incontra anche in un mito greco (che per molti versi ricorda quello celtico che sarà narrato qui) legato al Dio Apollo. Lo si incontra anche nella religione cristiana e in quella ebraica, non sempre in negativo. Nel caso vi trovate a Londra, andate a visitare la Torre di Londra, la cui presenza di tali corvi in questo complesso è legata ad una leggenda, tant'è vero che Re Carlo preferì spostare l'osservatorio da Londra a Greenwich piuttosto che i corvi.


Qui di seguito verrà narrata una leggenda celtica riguardante il piumaggio nero del corvo. Come ho detto sopra, ricorda per molti versi quella greca legata al Dio Apollo. Lugh era una divinità legata alal luce, infatti, nel calendario celtico, il Lughnasad era dedicata a lui. Inoltre aveva poteri di divinazione e, il corvo, era il suo più fedele amico nonché l’animale che lo rappresentava (in quanto simbolo di saggezza), insieme al cinghiale (simbolo di forza e tanacia).

Lugh il Luminoso e il Corvo
Si narra che il corvo un tempo avesse le piume di color bianco ed era l’animale di compagnia preferito del Dio Lugh. Un giorno, dovendosi assentare, il dio lasciò compito al corvo di sorvegliare la propria amata, perché non giacesse con altri uomini. Fu così che la ragazza tradì la fiducia del suo amato Dio e chiese al corvo di mantenere il segreto su quel tradimento. La creatura, dalle piume candide come la neve, acconsentì e, quando tornò il suo padrone gli mentì riguardo l’amata. Lugh, che aveva il potere della divinazione, scoprì l’inganno del corvo e lo condannò da allora ad avere le piume nere e ad obbedirgli ciecamente.

Altre leggende celtiche
Altre leggende legate al corvo nella mitologia celtica le possiamo trovare nel Mabinogion dove è legato alle figure di Bran Vendigeit e della sorella Branwen, rispettivamente Bran il Benedetto e Bianco Corvo. Tali figure sono legate al calderone magico che era in grado di riportare in vita i morti. In un racconto irlandese, invece, il corvo prende un significato completamente negativo. Infatti esso compare sulla spalla dell'Eroe Cù Chulain, appoggiandosi sulla sua spalla nel momento della morte, dopo che rifiutò i favori sessuali della Dea Morrigan.